Sicurezza stradale: la Corte Europea di Strasburgo richiama l’Italia al rispetto della vita sulle strade
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha accolto il nostro ricorso presentato contro l’archiviazione. Una bella notizia che dona conforto e speranza. Un rimorchio usurato e con gravi inefficienze tecniche si era staccato da una motrice in condizioni altrettanto precarie e aveva ucciso il mio compagno Huub Pistoor, ingegnere olandese che viveva da molti anni a Osimo. A lui e all’ingegnere Manuel Biagiola, entrambi vittime di omicidi stradali nelle Marche, è stato dedicato dall’Univpm un Premio di Laurea per sensibilizzare sulla prevenzione e la sicurezza stradale
Per la morte di Huub Pistoor lo Stato italiano dovrà rispondere e dare spiegazioni riguardo al sistema delle revisioni dei mezzi pesanti (mezzi in quelle condizioni non avrebbero dovuto circolare ma avevano invece superato la revisione) e anche riguardo all’archiviazione (la Procura ha ritenuto responsabile solo il conducente moldavo e non sono state accertate le responsabilità dei titolari della società di trasporto proprietari dei mezzi e di chi si era occupato di revisione e manutenzione). Dunque inadempienze del nostro Paese sotto il profilo sostanziale e procedurale.
Una prima tappa importante, una vittoria collettiva di cittadini, Associazioni, familiari di vittime, persone che credono nel cambiamento, in una strada senza violenza. Grazie al Prof. Avv. Oliviero Mazza che ha creduto nel raggiungimento di questo obiettivo. Era ciò che auspicavamo per una questione di principio, per onorare le tante vite perse sulle strade, per sollecitare impegno, attenzione alla prevenzione, rispetto e Giustizia per tutte le vittime.